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La storia di Fano è strettamente legata a quella della via Flaminia che rappresentò per millenni la via terrestre più agevole per trasportare merci e truppe tra Roma e la pianura padana.

Arco di Augusto (9.d.C.)

L’imperatore romano Cesare Ottaviano Augusto dotò Fanum Fortunae (così veniva anticamente chiamata Fano per via del Tempio della Fortuna) di una cinta muraria e di una porta celebrativa a tre fornici (il cosiddetto Arco d’Augusto).

Risorta dalle distruzioni barbariche, nel medioevo Fano divenne parte del ducato della Pentapoli Marittima, poi libero comune e quindi signoria sotto i Malatesta che ampliarono la cinta muraria al di fuori dell’antico perimetro romano. Assediati dal duca Federico di Montefeltro, i Malatesta accettarono di lasciare Fano a condizione che non cadesse sotto Urbino. Fano divenne così “parte della chiesa” circondata dai territori dei Montefeltro e poi dei Della Rovere e tale restò (eccezion fatta per la breve parentesi napoleonica) fino al 1860, anno dell’Unità d'Italia.

Oggi Fano è la terza città delle Marche, con attività economiche molto diversificate: agricoltura, pesca, turismo, fino alla piccola e media industria che ha nella cantieristica, e in particolare nell’allestimento di yacht, il suo settore di punta. Negli ultimi anni la città ha valorizzato le proprie ricchezze artistiche attraverso importanti percorsi di restauro. Ora più che mai è visibile l’imponente impronta romana che è stata alla base della storia cittadina. Il centro storico di Fano è spesso teatro di importanti avvenimenti: dal ricercato mercatino dell’antiquariato (ogni seconda domenica del mese e il sabato precedente) al famoso Carnevale bello da vedere e dolce da gustare.

Personaggio di un carro del Carnevale di Fano, la manifestazione carnevalesca più importante delle Marche