La tradizione vuole che le origini storiche di San Lorenzo in Campo siano
da ricollegarsi al primo nucleo abitato che sorse, attorno all'anno zero, vicino
al Tempio di Adone, situato nel mezzo di una boscaglia che in quei tempi remoti
ricopriva la valle del Cesano.
Vaso di terracotta conservato
nel Museo Archeologico.
Le
prime notizie storiche documentate risalgono al 552, quando i laurentini
ebbero dal Pontefice facoltà di governarsi da sé e di cedere i propri beni
al Monastero dei Benedettini per averne in cambio protezione e aiuto. I
monaci Benedettini oltre a curare la vita religiosa del luogo, ne
dirigevano anche l'attività agricola. Così, in breve tempo, sorsero nuove
abitazioni che un po’ alla volta costituirono un grosso
Paese.
Nel 1141 San Lorenzo in Campo si emancipò dalla giurisdizione abbaziale
per passare sotto quella di Fano; nel 1231 fu sede di vicariato apostolico e
munita di rocca; durante le aspre lotte tra Guelfi e Ghibellini, subì varie
devastazioni da parte di Ancona e Senigallia, finché verso la fine del 1300 vi
si stabilì la signoria dei Conti di Montevecchio ai quali rimase in feudo
nonostante le temporanee occupazioni di Francesco Sforza e di Sigismondo
Malatesta; infine, nel 1482 fu annessa al ducato di Urbino. Nel 1539 alla
morte di Guidubaldo della Rovere, duca di Urbino, San Lorenzo in Campo, e zone
limitrofe passarono sotto la signoria di Giulio della Rovere. Alla morte di
Giulio le sue terre tornarono al Duca di Urbino, che nel 1584, le concesse a
Ippolito figlio naturale di Giulio della Rovere. Ippolito morì nel 1636 e così
San Lorenzo in Campo tornò alla Santa Sede, di cui, poi, seguì le vicende. Nel
1797 fu invasa dalle truppe rivoluzionarie francesi, alle quali insieme a Urbino
oppose mirabile resistenza. San Lorenzo in Campo è terra non solo di
importanti vicende storiche ma anche di prodotti tipici: primi fra tutti,
cipolle e farro.