Serra Sant’Abbondio nacque nel XIII secolo dal libero Comune di Gubbio
come centro di rilevante importanza strategica. Fu, infatti, luogo di difesa e
di controllo della via più impervia, ma anche la più breve, tra l'Umbria e il
litorale adriatico.
Il territorio è stato abitato fin dall'età del ferro e, prima ancora
dell’insediamento voluto dalla municipalità eugubina, esisteva una "Serra", cioè
un "luogo chiuso", con chiesa dedicata a Sant'Abbondio, che prima dipendeva dal
Monastero Classense, poi da quello di Fonte Avellana e infine dall'Abbazia di
Nonantola.
Nel 1384 Serra Sant'Abbondio entrò a far parte del Ducato d'Urbino. Nel
1481 il duca Federico da Montefeltro dette incarico al senese Francesco di
Giorgio Martini di erigere una rocca a difesa della valle, di cui lo stesso
architetto ha lasciato una particolareggiata descrizione in un suo manoscritto.
Nulla resta di questa fortezza distrutta per ordine del duca Guidobaldo al fine
di sottrarla alla conquista di Cesare Borgia.
La conformazione urbanistica del paese conserva il tipico assetto
dell'antico borgo medievale con due porte d'accesso, restanti dalle primitive
quattro: la Porta Santa con torre e la Porta di Macione del XIII
secolo.
Poco lontano dal paese, sulla sponda sinistra del fiume Cesano, è
conservata nella sua struttura la cripta paleocristiana di San Biagio del IV o V
secolo.
A circa 6 Km. dal capoluogo, nel territorio comunale tra boschi di lecci,
querce e avellane sorge il glorioso Eremo camaldolese di Santa Croce di Fonte
Avellana, sovrastato dal massiccio imponente del Monte Catria (m. 1702). Da
questo sacro eremo ricordato da Dante (XXI canto del Paradiso) che forse vi
soggiornò dopo il 1310, sono usciti santi, papi, cardinali e vescovi, tra cui si
ricordano soprattutto San Romulado e San Pier Damiani.
Da molti anni, ogni settembre, Serra
Sant’Abbondio offre l’opportunità di rivivere l’atmosfera medievale con il
rinomato “Palio
dell’oca”.