Storia
Fano: Ex Concordia Felicitas
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In una Fano costellata di torri gentilizie e ancora solidamente
protetta dalle antiche mura augustee la discordia continuò a dominare
incontrastata, precipitando irrimediabilmente la città verso la perdita delle
proprie libertà. Erano i tempi di Papa Bonifacio VIII e dell’esilio di Dante
Alighieri che non è improbabile abbia fatto sosta anche a Fano, ospite della
famiglia Del Cassero, quando il governo di Fano era passato nelle mani di un
podestà, chiamato da fuori a sostituire i consoli e a mettere pace tra le
fazioni rivali. Come ogni altro comune, Fano possedeva ormai un vasto contado
con rocche e castelli appartenenti ai nobili di maggior fama e ricchezza. In
territorio marchigiano, quei nobili divennero sempre più potenti, finendo domati
solo da quei tiranni o signori che, approfittando anche dell’esilio avignonese
dei pontefici, finirono con il sostituirsi all’autorità podestarile
nell’oppressione delle libertà comunali. Ciò accadde anche a Fano con il
graduale trapasso dei poteri nelle mani dei Malatesti da
Verrucchio.
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