Storia
Sant'Ippolito: Ex Concordia Felicitas
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In una bolla del 1224 di Onorio III diretta dal vescovo di
Fossombrone Monaldo, viene citata la pieve di Sant’Ippolito. Questo importante
documento è una dettagliata riconferma di luoghi appartenenti da parecchio tempo
alla Diocesi di Fossombrone, fra i quali è citata la plebem S. Hippoliti. A
breve distanza dalla pieve era stato nel frattempo costruito il castello,
utilizzando un colle idoneo di proprietà del monastero, che stava terminando o
aveva cessato di funzionare. Nel 1255 il papa Alessandro IV confermò il
dominio, spirituale e temporale, del vescovo di Fossombrone sul castello di
Sant’Ippolito, tentando in tal modo di tutelare il vescovo Gentile dalle
continue scorrerie dei Ghibellini di Fano. Poco dopo il vescovo cedette il
castello in feudo perpetuo al fratello Andrea, quest’ultimo abolì legalmente la
servitù, fu così che il comune di Fossombrone prese sotto la sua protezione gli
abitanti di Sant’Ippolito dichiarandoli veri cittadini (cives effecti). Nel
1292 il vescovo di Fossombrone supplicò il pontefice Niccolò IV di ratificare
tutte le concessioni fatte da Andrea agli abitanti del castello ottenendone
l’assenso.
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