Storia
Mondavio: Signoria dei Malatesti
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Mondavio, capoluogo di Vicariato con giurisdizione su
ventiquattro castelli, conosce diversi domini, tra cui quello dei Malatesti, di
Alessandro Piccolomini, di Giovanni della Rovere (genero del grande Federico
Della Rovere), di Lorenzo de’ Medici e della città di Fano. Nel 1327 il
Vicariato viene posto alle dirette dipendenze della Marca Anconitana (Chiesa).
Nella prima metà del 1400 è conteso dagli Sforza e dai Malatesti. Nel 1442 varcò
trionfalmente le mura del paese Sigismondo, cui la moglie Polissena Sforza portò
in dote il Vicariato, sottratto alla Chiesa da suo padre Francesco in un periodo
di gravi disordini. Nel 1447 Federico da Montefeltro, su ordine del Papa, che
voleva punire Sigismondo per la morte di Polissena, invase il Vicariato battendo
il Malatesti, che ritornò nel 1462, ma fu definitivamente sconfitto nel 1474.
Quello stesso anno, dopo una breve parentesi dei Piccolomini, Papa Sisto IV
concesse il Vicariato con 24 castelli al nipote condottiero di ventura Giovanni
della Rovere, già signore di Senigallia, come dono di nozze con Giovanna da
Montefeltro, figlia di Federico. Giovanni soggiornò per qualche tempo a
Mondavio e diede l’incarico al geniale architetto Francesco di Giorgio Martini
di costruirvi la rocca (eretta tra il 1482 e il 1492), che in tutti questi
secoli non ha mai subito alcun assedio né ha mai sparato un colpo dai suoi
cannoni. Il figlio di Giovanni, Francesco Maria, forse nato proprio a Mondavio,
nel 1503 successe allo zio Guidobaldo nel Ducato di Urbino e vi incorporò anche
il Vicariato di Mondavio. Durante il governo dei Della Rovere, il Vicariato
visse un periodo di pace, prosperità e progresso di circa centotrenta anni, fu
questo il periodo di grandi feste
popolari.
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