Storia
Orciano di Pesaro: Libertas Ecclesiastica
|
Dopo che Galeotto Malatesti si trasferì da Orciano per seguire
altre imprese, nuove potenti signorie si impadronirono delle terre di questo
comune, signorie che portarono povertà e desolazione fino al punto che parte
degli orcianesi non riuscì a sopravvivere per l’infestare della peste.
Orciano tornò a vivere un periodo di tranquillità solo con l’arrivo di
Giovanni della Rovere, il Principe nuovo venuto dalla Liguria grazie alla
stretta parentela con il papa Sisto IV, suo zio (Francesco della Rovere) che il
12 ottobre 1474 lo investì della Signoria su Senigallia e sul Vicariato di
Mondavio, di cui faceva parte anche Orciano, con il titolo di “vicario pro
tempore della Chiesa romana”. Giovanni della Rovere divenuto signore di
Orciano, si pensa abbia voluto la costruzione della chiesa di Santa Maria
Novella e che abbia apportato delle migliorie alla cittadina con la
realizzazione di nuove mura castellane e, forse, anche della porta di ingresso
al Castello. Quella che ancora oggi conserva lo stemma in pietra arenaria, del
principe con il famoso motto “Io Dux” che significa Io (Giovanni) Dux (duca) di
Sora (una località nel Lazio). Il dominio roveresco sulle terre del Ducato
di Urbino durò un secolo e mezzo e precisamente dal 1474 al 1631, anno in cui
morì l’ultimo duca Francesco Maria II della Rovere. Con la scomparsa della
dinastia roveresca, anche Orciano passò a far parte dello Stato Pontificio.
|