Il paese di Serrungarina (m 209 s.l.m.) si
trova su una collina in riva sinistra del Metauro, a circa 16 km dal
mare. I terreni sono costituiti da marne, calcari marnosi, arenarie con
intercalazioni argillose nella zona collinare, mentre nella valle del Metauro,
dove sorge la frazione di Tavernelle, si trovano alluvioni ghiaiose
e sabbiose, anche terrazzate. Altre
frazioni sono Pozzuolo e Bargni, arroccate in posizioni preminenti nella zona
collinare.
Il
paesaggio delle colline è di tipo rurale, con boschi nelle zone
più impervie, siepi e alberature sparse o distribuite lungo le strade
campestri, i fossi e le scarpate. I boschi sono dei lembi di
querceto su suolo da mediamente umido a più o meno secco (mesofili e
meso-xerofili), costituiti da alberi come la Roverella (Quercus pubescens),
l'Orniello (Fraxinus ornus), il Sorbo comune (Sorbus domestica), l'Acero
campestre (Acer campestre) e l'Olmo campestre (Ulmus minor), che formano con le
loro chiome la copertura del bosco. Al di sotto e soprattutto al bordo esterno e
nelle radure, cresce un insieme di cespugli, quali il Ligustro (Ligustrum
vulgare), la Berretta da prete (Euonymus europaeus), il Biancospino (Crataegus
monogyna), il Sanguinello (Cornus sanguinea), il Prugnolo (Prunus spinosa) e la
Rosa canina (Rosa canina). Le piante del sottobosco crescono ora fitte ora rade
a seconda della luce tra il soffice e spesso strato di foglie cadute: tra le
tante la Primula (Primula acaulis), le Violette (Viola sp. pl.), e i Ciclamini
(Cyclamen hederifolium, C. repandum). Le siepi più antiche e fitte sono composte da querce,
olmi campestri, biancospini, rose canine e
prugnoli. Nonostante sia grande la loro importanza come frangivento, delimitazione di
proprietà, cibo e rifugio per la fauna selvatica, vanno
progressivamente scomparendo a causa delle trasformazioni agrarie. Olmi e
grandi esemplari della quercia Roverella crescono isolati nei campi o presso le case coloniche. L'Olmo
campestre (Ulmus minor) è un albero comune nelle campagne. Tipici i suoi frutti
leggeri e membranosi, che si formano e cadono ancor prima dello spuntare delle
foglie. Il suo fogliame veniva usato un
tempo come foraggio. La collina di Monte Giove (m 223 s.l.m.), che sovrasta
Fano, presenta sulla cima l'Eremo di Monte Giove. All'interno del muro di
recinzione vi sono la Chiesa dedicata al Salvatore, le casette dei monaci ed
un'ampia terrazza, posta sulla sinistra dell'ingresso, dalla quale si gode la
vista della valle del Metauro sino al mare. Le Ripe di
Ferriano (o Costa delle Balze) e la vicina
Ripa di S.Angelo sono due interessanti ripe marnoso-argillose con intercalazioni
arenacee, di epoca pliocenica, dirupate verso il Metauro e con 100-150 m di
quota.
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