Il paese di Mondavio (m 280 s.l.m.)
è ubicato nella zona di colline dai 200 ai 300 m allo spartiacque tra le valli
del Metauro e del Cesano, con suolo argilloso e arenaceo.
Il territorio comunale comprende tre frazioni, delle
quali una, Sant'Andrea di Suasa (265 m s.l.m.) è ubicata nella
zona collinare, e le altre due (San Michele al Fiume e San Filippo sul Cesano)
nella vallata del fiume Cesano. La restante popolazione vive nella campagna
circostante, distribuita in case sparse o radunata in contrade, come quella di
Valdiveltrica e quella di Cavallara, quest'ultima situata nel versante del
Metauro. Storicamente importante è il Castello di Sant'Andrea di Suasa:
circondato da alte mura e con una sola entrata ad arco, esso conserva l'antica
struttura medievale; i primi documenti della sua presenza risalgono al
1193.
Il Fiume Cesano segna per lunga
parte il confine tra la Provincia di Pesaro e Urbino e quella di Ancona. Nasce
dal Monte Catria ed ha come affluenti principali il Cinisco, che ha origine
anch'esso dal Gruppo del Catria, e il Torrente Nevola. Sfocia in Adriatico nei
pressi di Marotta. Lungo di esso sono ubicati nel medio e basso corso i nuclei
abitati di Monte Porzio, San Filippo sul Cesano, San Michele al Fiume, S.Lorenzo
in Campo e Pergola. Nella valle sono presenti alluvioni ghiaiose e
sabbiose.
Il paesaggio è di tipo rurale, con case coloniche e
alberature sparse lungo le strade, i fossi e le scarpate, soprattutto querce ed
olmi.
La Roverella è la quercia tipica
della campagna: grandi esemplari si trovano ancora sparsi nel territorio. Alta
sino a 25 m, presenta foglie pelose inferiormente e frutti (ghiande) un tempo
usati per alimentare i maiali e in periodi di carestia per fare il pane.
L'Olmo campestre (Ulmus minor) è
presente sia allo stato arboreo che arbustivo nelle siepi. Tipici i suoi frutti
leggeri e membranosi, che si formano e cadono ancor prima dello spuntare delle
foglie. Il suo fogliame veniva usato un tempo come foraggio.
Le siepi più antiche e fitte sono
composte dalle stesse specie vegetali che crescono nei boschi circostanti:
querce, olmi campestri, biancospini, rose canine e prugnoli. Nonostante sia
grande la loro importanza come frangivento, delimitazione di proprietà, cibo e
rifugio per la fauna selvatica, vanno progressivamente scomparendo a causa delle
trasformazioni agrarie.
All'orizzonte, verso Nord, è visibile il paese di
Orciano, posto su un crinale collinare a 230-260 m di quota. Tra Orciano e
Mondavio nasce il Rio di Mondavio, affluente di sinistra del Cesano, evidenziato
dalle bordure di alberi amanti dell'acqua che lo accompagnano.
Al di là si intravede la valle del Metauro, la città
di Fano e le azzurre acque dell'Adriatico.
Il Fiume Metauro ha una lunghezza
di circa 110 km e nasce come T. Auro sul Monte Maggiore dell'Alpe della Luna.
Gli affluenti principali sono il T. Meta, il F. Candigliano (coi subaffluenti T.
Burano, T. Bosso e T. Biscubio), il T. Tarugo, il Rio Puto ed il Rio Maggiore.
Possiede un regime torrentizio, con portate relativamente alte da novembre a
marzo e basse da luglio a settembre. Sfocia nell'Adriatico nei pressi di Fano.
Lungo il suo corso cresce un bosco ripariale igrofilo, con pioppete e
saliceti.
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