Marcabella misteriosa
QUANTI FANTASMI SI AGGIRANO PER LE VIE DI BARCHI!
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Il Pifferaio del soprannaturale danza
spesso, gaio, per le vie di Barchi. Per chi ha occhi per vederlo e sensibili
orecchie per udire la sua cantilenante melodia, non è difficile scorgerne la
scia magica.
Il Pifferaio è presente nelle giornate
estive, quando il sole caldo e picchiante, crea aloni indissolubili di felicità,
assurdi e misteriosi, quanto i più brutti incubi notturni; si può individuare,
evanescente, oltre i mulinelli delle foglie mosse dai venti autunnali; persino
nei momenti più tranquilli e sereni della primavera, il suo flauto magico
risuona, intermittente nell’aria.
Tuttavia, solo nelle oscure notti invernali,
sballottate dai gelidi venti delle tenebre e sommerse dalle acque nere del buio,
la porta polverosa e pesante “dell’altro mondo”, si apre cigolando e un raggio
iridescente di luce, compare a illuminare la strada percorsa dal Pifferaio.
Del resto, in un paese che è impregnato di
storia e che si trova al centro di una regione ricca di castelli, rocche e
manieri, è normale che danzino leggiadre e misteriose storie di fantasmi: essi
possono assumere le caratteristiche evanescenti di una silenziosa "Dama Bianca"
che appare e scompare all’improvviso; oppure presentarsi, di colpo, nella forma
indistinta di un grosso essere trasparente, dagli occhi luccicanti nel buio, che
si trascina dietro improvvise folate di vento; o persino tramutarsi negli
animali più strani e bizzarri come la sfuggevole e imprendibile capra, vista
diverse volte nella campagna orientale di Barchi.
Più spesso invece, i fantasmi barchiesi
rivestono i loro tradizionali ruoli di irrequieti e invisibili inquilini di case
"infestate"; come quella nella piazza principale del Castello, ove esiste una
stanza che viene tenuta perennemente chiusa, per evitare di liberare chissà
quali forze arcane; o come quelle costruite in luoghi dove la presenza
opprimente degli spiriti è quasi scontata.
Certamente però, di tutte le storie di
fantasmi fiorite a Barchi, le più paurose sono quelle relative ai luoghi in cui
la gente ha sentito, tante volte, i lamenti angoscianti dei morti.
Nella zona di "Monte Soffio" esiste un
luogo, chiamato "Foss’ del Burbr" (Fosso del Burbero), da sempre popolato dalle
querule voci degli spiriti (forse dei morti della "Battaglia del Metauro");
esiste poi il "Foss’ d’l’ Sprofond" (Fosso dello Sprofondo) vicino alla
chiesetta di Roncaglia dove, la notte di Natale, si possono udire, gracchianti,
i campanacci di alcune vacche, lì sprofondate, assieme al loro padrone, proprio
il giorno della Natività del Signore di molti anni fa, e si possono inoltre
sentire le grida d’incitamento dell’uomo rivolte alle bestie.
Da: www.provincia.ps.it/comune.barchi
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