Marcabella misteriosa
STREGHE E FOLLETTI ANIMANO LE NOTTI BARCHIESI
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Nell’immaginario collettivo barchiese,
spetta senz’altro un posto di rilievo alle streghe, intese sia come depositarie
di un’antica cultura mediatrice fra l’uomo e il divino, sia soprattutto come
esseri diabolici a servizio del male.
Ecco allora che, accanto a storie
molteplici, di filtri, pozioni magiche e fatture, danzano tenebrosi e maligni, i
racconti dei baldanzosi sabba notturni presso i magici crocicchi…
Per poter evocare le streghe, bisogna essere
forniti di un ramo di fico a forma di “V”, raccolto durante la luna piena di
agosto; detto ramo dovrà essere posto sotto il mento. Il rito deve essere
praticato, necessariamente, al centro di un incrocio a quattro strade (a forma
di croce), e la notte per eccellenza, è quella di S. Giovanni (fra il 23 e 24
giugno).
In passato molti furono i barchiesi che
rimasero graffiati dagli artigli delle streghe, in quella famosa
notte.
Spesso, però, in questi casi gli esseri
maligni che si avventavano sugli sprovveduti, non erano le terribili "streghe",
bensì i "cari" amici del paese eccitati dall’idea di poter giocare un così
brutto scherzo alle loro vittime.
Della "famiglia" dei folletti, il solo
rappresentante barchiese è il cosiddetto "Sprevengl". Un esserino minuscolo, ma
molto pesante, che compare la notte a turbare i sonni della gente, salendo fin
sopra il petto della vittima, così da impedirgli di risvegliarsi.
Se il malcapitato ha modo di divincolarsi
dalla dolorosissima e soffocante morsa dello "Sprevengl", quando ancora questo è
sul suo petto, può riuscire a privarlo del suo caratteristico berretto rosso,
acquistando così la possibilità di esprimere tre desideri: il folletto sarà
costretto a esaudirli per riavere il suo berretto.
Nel caso in cui non riesca mai a catturare
il piccolo copricapo rosso, sembra che l’unico rimedio per liberarsi dello
"Sprevengl", sia quello di mangiare della mollica di pane mentre… sta
defecando!
Da. www.provincia.ps.it/comune.barchi
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