(Fonte Avellana - Catria - Acuto - Grotticciole - Forchetta - Avellana)
Si parte dal parcheggio di Fonte Avellana o meglio
dalla fontana all’ingresso del viale che porta al Monastero, così è possibile
riempire la borraccia di acqua fresca, e si prende la strada per il Catria. Poco
dopo la partenza si svolta a sinistra su strada bianca e inizia l’ascesa che
porterà a poche centinaia di metri dalla vetta del monte a quota 1451 metri. La
strada, conosciuta come “le scalette”, si sviluppa su numerosi tornanti ricavati
sul ripido versante est del monte Catria e presenta il fondo quasi sempre in
buone condizioni. Proprio la presenza di questi numerosi tornanti addolcisce la
salita, che non è mai troppo ripida e quindi alla portata di tutti, anche se,
naturalmente, con i ritmi che ogni singolo biker sa di poter tenere.
In questa prima parte del percorso si può ammirare
il lato nord prima e quindi il lato est, del suggestivo sperone di roccia della
Balza della “Porrara”, che si staglia verso il cielo. Si prosegue lungo i
numerosi tornanti fra i boschi che si infittiscono di faggi a mano a mano che si
sale di quota. Alla nostra sinistra, visibile da diversi punti, si trova la
meravigliosa Balza dell’Aquila. Su un lato di questa si trova la grotta di San
Pier Damiani, raggiungibile con un evidente sentiero che inizia in
corrispondenza di un tornante. Proseguendo si passa vicino a un fontanile e al
bivio poco più avanti si continua a destra dentro una bella faggeta.
Non è difficile poter ammirare anche qualche falco
pellegrino o poiana ma solo i più fortunati potranno vedere volteggiare l’aquila
o addirittura la coppia che in questa zona nidifica da sempre. Ancor più
difficile l’avvistamento del lupo, comunque presente anche se con pochi
esemplari.
Ancora poche centinaia di metri e inizia la discesa,
in corrispondenza del bivio che sale al rifugio e fonte della Vernosa, punto di
partenza per chi desidera raggiungere con una passeggiata di circa 45 minuti la
grande croce posta in vetta al Catria (1702 m.). Dopo circa un chilometro in
discesa, dall’incrocio con la strada che porta a Chiaserna, il percorso prosegue
senza variazioni altimetriche importanti, passando vicino ai prati
dell’Infilatoio e aggirando la vetta del monte Acuto (fin sotto i bidoni della
bidonvia, in prossimità del rifugio Cupa Cotaline, vecchia stazione d’arrivo
dell’impianto di risalita ormai in disuso. La discesa riprende poi in maniera
decisa e, prima della curva sotto il rifugio delle Gorghe ci si immette, a
destra, sulla vecchia strada di servizio della bidonvia. La discesa dal rifugio
Cotaline al rifugio Grotticciole, deve essere affrontata con la massima prudenza
poiché oltre alla notevole pendenza il fondo è particolarmente sdrucciolevole
con la costante presenza di pietre più o meno grosse e con numerose buche
scavate dalle piogge. Questo tratto, di circa 5 km, richiede un costante
controllo della bici e quindi buoni muscoli che potranno essere aiutati con un
mezzo dotato di sospensioni. Lungo la discesa le Balze della Porta, alla nostra
destra, e la Genga Aguzza a sinistra si mostrano in tutta la loro bellezza.
Terminata la discesa, si attraversa il piazzale della stazione di partenza della
bidonvia lasciando alla nostra destra il rifugio Grotticciole, e velocemente, su
strada bianca, si raggiunge il borgo di Caprile prima e, su strada che da questo
punto fino al termine del percorso sarà asfaltata, il borgo di Prataccio poi.
Qui si devia per Fonte Avellana che si raggiunge salendo verso il passo della
Forchetta. Prima di svalicare qualche sosta permetterà di ammirare le Balze del
Pluviometro, di Rocca Baiarda e le altre balze del Catria.
Dalla Forchetta, con un’ultima veloce discesa si
ritorna al Monastero, punto di partenza, dopo aver percorso complessivamente
poco più di 30 chilometri.
|