Il canyoning (o torrentismo) consiste nella discesa
a piedi di corsi d’acqua che scorrono all’interno di strette gole profondamente
scavate nella roccia, caratterizzate da portata ridotta (in genere inferiore ai
200 litri al secondo) e forte pendenza.
Proprio per queste caratteristiche le rive dei
torrenti adatte alla pratica del canyoning risultano inaccessibili: una volta
intrapresa la discesa non si può tornare indietro, ma solo proseguire fino
all’uscita. In gergo, tutto questo si chiama “forra”. Gli ostacoli all’interno
di una forra sono rappresentati principalmente dalle cascate che vengono
superate con l’ausilio di corde o, dove è possibile, effettuando tuffi,
scivolate o passaggi di arrampicata in discesa. Spesso alla base delle cascate
sono presenti dei laghi piuttosto profondi. In questo caso, dopo la discesa su
corda, per raggiungere la riva occorre cimentarsi in una bella nuotata. Nel caso
si usino le corde, è necessario che sia presente un sistema di ancoraggio
predisposto utilizzando tasselli ad espansione o fissati mediante resine
speciali. Le corde vengono recuperate al termine di una calata e riutilizzate
per le calate successive (questo è un altro motivo per cui è impossibile tornare
indietro). I percorsi hanno mediamente una durata variabile fra le 2 e le 8 ore,
ma sono presenti anche percorsi più lunghi che richiedono bivacchi notturni.
Normalmente una marcia di avvicinamento in salita precede la discesa vera e
propria. Il canyoning non è uno sport individuale, ma di gruppo. La quantità di
materiale necessario alla discesa e misure di sicurezza consigliano di evitare
gruppi inferiori a quattro persone.
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