Storia
San Costanzo: Signoria dei Malatesti
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Nel secolo XV si ha notizia certa della presenza dei Malatesti
che avrebbero costruito le mura castellane di San Costanzo. Il Castello di
San Costanzo era assurto poi a grande importanza strategica tanto che nel 1429 i
fanesi restaurarono le mura e costruirono una magnifica torre, per poterlo
utilizzare contro la temuta invasione dei milanesi del Visconti. Nel 1437 San
Costanzo viene ceduta da Sigismondo Malatesti al suo luogotenente in Fano
Bartolomeo Palazzi, in compenso delle molte somme di cui era debitore. Nello
stesso periodo, importanti vicende coinvolgono due frazioni limitrofe: Cerasa e
Stacciola. Dall’antico nome del luogo chiamato "Monte della Ceregia", risale
l'attuale nome di Cerasa, antico borgo della zona. Seppur piccolissimo centro,
Cerasa osò sfidarsi con la vicina San Costanzo e con la potente e più blasonata
Fano malatestiana. Era il 1432, quando Ceregia disputava per difendere i propri
confini gelosa della propria identità. Il 28 novembre 1463 Cerasa assieme a
tutto il Vicariato di Mondavio e alla città di Senigallia, passa nelle mani del
duca di Amalfi Antonio Piccolomini, investito dallo zio, papa Pio II. Altro
importante borgo è la piccola frazione di Stacciola. Il riferimento più antico
del castello della Stacciola risale agli anni 1290-1292. Successivamente, a
partire dall’inizio del 1300, il territorio e il Castello passarono sotto il
dominio della Signoria dei Malatesti. Nel 1380 nasce a Stacciola il celebre
architetto militare Michelino della Stacciola, costruttore e restauratore di
numerose fortezze. Tra la fine del 1300 e gli inizi del 1400 il Castello della
Stacciola viene donato da Pandolfo Malatesti al capitano di ventura Nicolò
Mauruzi da Tolentino, in onore delle sue imprese e della sua fedeltà. L'atto di
donazione, datato 1° agosto 1412, è conservato nella Biblioteca Universitaria di
Urbino.
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