Storia
Montefelcino: Libertas Ecclesiastica
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Nel 1445, poiché Federico da Montefeltro comprò Fossombrone e il
suo comitato da Galeazzo Malatesti, ci fu il passaggio di Montefelcino nel
Ducato di Urbino. E Montefelcino ebbe allora la sua rocca: il luogo era,
infatti, veramente da fortificare essendo al confine dello Stato e dominando da
lassù la riva sinistra del Metauro; inoltre, con Sant’Ippolito e Fossombrone,
chiudeva proprio il triangolo difensivo sul fiume. Fu poi la volta
dell’effimero regno di Cesare Borgia che, avendo come alleati i fanesi, li
ricompensò restituendo loro, tra gli altri, il castello di Montefelcino il cui
sindaco, il 9 ottobre 1502, dovette prestare giuramento di fedeltà e consegnare
le chiavi alla città di Fano. Nel 1517, è Lorenzo de’ Medici a rivolgere le sue
attenzioni sul Ducato d’Urbino. Il duca Francesco Maria I della Rovere distribuì
le sue milizie tra Montemontanaro, Montefelcino e Castel Gagliardo ad attendere
il nemico; dopo il tentativo di Lorenzo de’ Medici di impadronirsi del Ducato ci
fu un lungo periodo di pace. Nel 1570, Montefelcino diventa feudo del conte
Fabio Camillo Landriani. I Landriani, milanesi, erano di antichissima origine e
si affermarono come potente famiglia del Nord Italia. Fabio Camillo aveva preso
in moglie Costanza, nipote del duca Guidobaldo II che succedette a Francesco
Maria I; egli era un valoroso, combattente e prese parte alla battaglia di
Lepanto contro i Turchi, con ottanta volontari di cui certamente qualcuno del
castello di Montefelcino. Insomma questo cavaliere era il classico emblema
dell’epoca: guerriero coraggioso, partecipava ai tornei cavallereschi, era
fedele al suo principe, era colto e non disdegnoso dei valori della poesia
cortese. Montefelcino conobbe allora un periodo di grande splendore perché in
quegli anni il "feudatario" trasforma e migliora la vita del castello: demolisce
la rocca, costruendo al suo posto il palazzo che ancora domina il paesaggio con
la sua mole inusuale, cerca il riordino urbanistico del paese allineando le case
dei privati sul filo del Palazzo e lastricando la piazza, impone il servizio del
bargello o agente di polizia per tutelare l'ordine pubblico, istituisce un
maestro di scuola, concede un mercato senza gabella dal ricordo del quale è
scaturita l’idea del "Mercatino del Feudatario" che si svolge ancora oggi ogni
estate nel centro storico di Montefelcino.
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