Seicento e arte barocca: secolo XVII
|
Fano
Con il secolo XVII si è soliti affermare che lo
sviluppo dell’arte marchigiana ha subito un lungo periodo di stasi e che quanto
prodotto ricalcò solo vecchi modelli tardo manieristici.
A Fano, l’arte barocca ha dato la bella Chiesa di
San Pietro in Valle (su disegno del napoletano Giambattista Lavagna) che è
un’autentica galleria di ori, stucchi, marmi e pitture, fra cui gli affreschi
della volta che sono l’opera più apprezzata di un tardo baroccesco urbinate,
Antonio Viviani detto il Sordo.
C’è poi da ricordare anche l’esempio della Chiesa di
sant’Agostino, ridotta a guisa di sfarzosa sala tutta ori e stucchi, su disegno
del fanese Ludovico Giorni e con volta allietata da una finta prospettiva
dipinta con gusto bibienesco.
In campo pittorico è fondamentale l’influenza
esercitata dall’opera di un Caravaggio e di un Gentileschi su Gianfrancesco
Guerrieri di Fossombrone e da quella del Reni sul pesarese Simone Cantarini,
artisti di cui Fano possiede varie opere che figurano a fianco delle tele di
Ludovico Carracci, di Carlo Bonone, di Alessandro Tiarini, del Reni, del
Guercino, dell’Albani, di Mattia Preti e degli affreschi del Domenichino nella
pinacoteca e nelle maggiori chiese cittadine.
|