Fano
Nella storia dell’arte italiana, il nome di Fano
appare registrato per la prima volta in relazione al periodo imperiale augusteo.
Fu allora, infatti, che venne eretto il noto “arco d’Augusto”, porta urbica e
severo coronamento monumentale alla cinta bastionata delle Mura
Augustee.
Né si può dimenticare che in quegli stessi anni
Marco Vitruvio Pollione, il celebre autore del “De Architectura”, costruì in
Fano la sua celebre Basilica (con annesso Augusteo e Tribunale), affacciato su
un lato del Foro, dirimpetto al Tempio di Giove.
Qua e là affiorati entro l’antico perimetro urbano,
mosaici e statue, ruderi, marmi, colonne e iscrizioni, testimoniano ancora oggi
l’importanza raggiunta dalla città in quegli anni lontani.
Da un punto di vista strettamente artistico, le
sculture sono spesso ricalchi o imitazioni di opere più o meno famose:
esaltazione di una classe dirigente loricata e panneggiata all’eroica o
grecizzata con nude muscolature d’atleta.
Spesso però è bastato un guizzo di più acuto
sensibilità ed ecco un’opera raffinata e delicata come la bella testa muliebre
con pettinatura all’Ottavia oggi conservata al Museo
Civico.
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